domenica, ottobre 09, 2005

Soldi per fare soldi

Osservo con un certo ribrezzo il proliferare delle società finanziarie.
Intendo quelle che hanno fatto una fortuna nel rateizzare gli acquisti dell'utente finale, di qualsiasi prodotto, dal mobilio al televisore, al telefono cellulare.
Se torno coi ricordi agli anni '70, mi si prospettano immagini assai diverse -- e non mi dite che è passato del tempo, me ne sono accorto pur io.

In un paese dove la parola "economia" fa pensare ad un ben altro ordine rispetto alle definizioni da vocabolario, il termine "finanziamento" mi appare altrettanto fuori posto.
La prima allegoria che mi è ruotata intorno alla parola è stata quella di un organismo saprofita, all'estremità inferiore del processo organico. Ma del resto, nutrirsi di secrezioni ed escrezioni, non implica niente di così deprecabile.
Forse è più realistica l'immagine della zanzara portatrice di malaria, che infesta l'Africa, portando morte dove già la vita stessa non è facile.
Ripensandoci però, neppure questa rappresentazione rende bene. In fondo anche il peggior parassita del mondo animale, vegetale o fungo che sia, non ha coscienza di distruzione, il suo vivere è altrettanto dignitoso del nostro.
E' piuttosto ridicola la visione umana del mondo, in cui dividiamo fra morti giuste e ingiuste.

Ormai divago, vediamo se riesco a concludere almeno un titolo.

A quale costo i soldi riescono a far soldi, dove di soldi ormai non ce ne sono più?
E dove finiscono i soldi, quando non ci sono più?
La materia non si crea o si distrugge, tutto si trasforma: pare la dimostrazione che il denaro è in fondo del tutto immateriale, per quanto cerchiamo di dargli una forma fisica.

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