giovedì, ottobre 13, 2005

Soldi, bugie e videoplayer

Raccontavo in un post precedente la mia allergia alle affermazioni snob sulle nuove tecnologie, pensando fra l'altro a un caso specifico, di un noto produttore di audio players.
Non che siano i soli a fare annunci d'innovazioni inesistenti, c'è sul mercato un'altra azienda ancora più brava, nell'affermare falsità rilevanti per le proprie azioni in borsa, com'è ben descritto da David A. Wheeler.
La discussione di Wheeler sulle vere innovazioni nel software è particolarmente interessante, e mostra con criteri ben chiari che né l'azienda di Gates, né quella di Jobs, possono aver innovato in alcun modo.

L'unica cosa che invece mr. Jobs è riuscito a realizzare meglio, è la diversione da prodotti tecnologici verso prodotti nel mondo della moda.
E' riuscito in effetti a fabbricare un riproduttore di musica digitale, quando ne esistevano già decine, promuovendolo come innovativo, mentre la vera idea era renderlo trendy. E questo gli va riconosciuto: ha saputo sfruttare magnificamente l'aura di moda intorno alla sua azienda.
Tecnicamente però non ha inventato niente che non esistesse.

Ora se ne esce con un riproduttore audio/video, di nuovo in ritardo di uno-due anni rispetto al resto del mercato.
Ma nessuno può parlare di successi incerti, sicuramente ne avrà, come nuovo fashion design, un po' come l'abito di pronta moda, nella giusta stagione.

Qual è il motivo della mia irritazione?
Semplice: l'intolleranza verso le prese in giro. Soprattutto quelle che generano accolitismi, cieca fede che cerca anche di dimostrare se stessa.
Se l'innovazione è nel moltiplicare il valore delle azioni allo stock market, non posso che vederci la stessa capacità di innovazione del mercato immobiliare.

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