Di solo softwareDi recente è stato ampiamente pubblicizzato il lancio del nuovo sistema operativo di Microsoft, il cosiddetto
Windows Vista, che nella pronuncia italiana non fatica a diventare
window-svista.
Cosa c'è di nuovo? Non saprei, non ne ho una copia, non l'ho usato, ma ho solo letto tutte le pubblicità. Anzi per essere preciso, ho letto la pubblicità, fatta da Microsoft e dai rivenditori, e non so dire cosa ci sia di
nuovo.
Sembra che le pubblicità puntino sul nuovo aspetto grafico, con una serie di effetti speciali che immagino servano agli utenti distratti per ritrovare più velocemente le finestre perse sul proprio
desktop. Forse è una novità, certo non un'innovazione, né mi sembra qualcosa così tanto necessario.
Poi ci sono i
gadgets, programmi dall'aspetto curato che si occupano di dare un aspetto più interessante al proprio schermo, senza aggiungere niente che non esistesse già -- per conoscere le previsioni del tempo da Internet c'erano alternative già da tempo.
Un altro aspetto su cui affermano si focalizzi è quello della sicurezza, con il blocco delle insidie che possono propagarsi da Internet. Per converso, già dai giorni del rilascio si apprendeva che erano in corso i primi aggiornamenti (importanti) di sicurezza.
Penso poi che sia passata perlopiù inosservata la questione del
digital rights management, ovvero il supporto per i sistemi di protezione dalle copie illegali, per i contenuti audio e video. Largamente incompleta, nelle versioni di lancio del sistema operativo, potrebbe essere completata per gradi, nei futuri aggiornamenti. Tanto che un giorno potreste scoprire che la vostra scheda video è stata dichiarata insicura, e da quel giorno in poi nessuno al mondo potrà più usarne una di quel modello, se non interviene il produttore.
Per non parlare di quello che il sistema di riproduzione video può fare per ridurre la qualità (all'insaputa dell'utente) delle immagini. Qualcuno, dopo un'attenta
analisi, si è chiesto cosa succederebbe se il sistema
peggiorasse la qualità di un'immagine da risonanza magnetica, mentre un medico deve decidere se c'è un tumore o no -- sì, l'entità della cosa è questa.
Microsoft ha guadagnato Vista e sviste a non finire.
Telematica e psicosiVolendo cercare di risparmiare sulla bolletta dell'ADSL in ufficio, cercai dallo scorso autunno qualche offerta più favorevole a quella che avevo già.
Il compromesso che accettavo era di avere una linea a velocità inferiore (ne avevo una da 4 MBps), ma ad un costo inferiore.
Vagliate alcune proposte da Internet, e scartate le più economiche perché con contratti capestro (SiADSL di Siportal, Libero di Wind), non mi rimase che accettare la soluzione più economica, seppure non mi convincesse: il collegamento Alice Business di Telecom Italia.
Avevo già dato disdetta al precedente operatore, Tin.it, che fra l'altro è stato inglobato da Telecom Italia e non propone più collegamenti propri. Compilai allora il modulo on-line per richiedere il servizio, su www.191.it
Ingenuamente(?) feci la richiesta un mese prima della scadenza del vecchio contratto, sperando così di avere la nuova connessione con il minimo tempo di distacco. Il vecchio contratto era già stato disdetto, la scadenza ultima era al 14/12/2006.
Il 13/12/2006, con un tempismo eccezionale, Telecom Italia mi comunica che loro non possono collegarmi una ADSL, perché ho un altro operatore attivo. A nulla è valso cercare di spiegare che la scadenza era il giorno dopo, come a nulla è valso ricordare che nella richiesta mi chiedevano se c'era un operatore attivo, e io avevo risposto di sì, e che il contratto vecchio era in scadenza.
Con una buona dose di ottimismo faccio una nuova richiesta.
Al 16/12/2006 fra l'altro, la linea di Tin.it viene ufficialmente distaccata dalla centrale, niente più ADSL.
Per i tecnici di Telecom Italia però rimane un mistero, continuano infatti a riportare che c'è un fantomatico operatore a occupare la mia linea telefonica.
Un giorno scopro di avere di nuovo una connessione ADSL attiva, al che mi sento contento che abbiano risolto il problema: verifico la linea e scopro che anziché essere a 2 Mbps come doveva, è una 640 kbps. E non solo.
La linea a 640 kbps sembra essere fantasma: per il sito ufficiale di Telecom Italia non esiste, non mi hanno abilitato un account di posta, non c'è niente.
Dopo qualche giorno, aspettando che le cose si chiariscano (magari era un test di linea?) richiamo a voce il 191, con la massima disponibilità a chiarire la cosa.
Mi risponde un operatore piuttosto irritato, che nel giro di poche parole si inalbera, mentre gli dico che ho una connessione attiva, e che dal
tracing è sui loro server. Comincia a urlare nel telefono che lui sa qual è il proprio lavoro e che io non devo metterlo in dubbio. Sinceramente sto per mettermi a ridere, non per irriderlo, quanto perché mi sembra sproporzionata la sua reazione. Spiego che capisco quale sia il suo lavoro, ma che comunque io ho un'ADSL attiva, con cui sto navigando in Internet. Si arrabbia ancora di più e mi dice che è
impossibile.
A quel punto capisco che sto parlando con un soggetto decisamente psicotico, per cui rinuncio e saluto. Preso da un ultimo impeto l'operatore di lascia un numero verde, 800578722, che chiamandolo mi dirà (a suo parere) che ho l'ADSL attiva di un altro operatore.
Chiamo il numero verde: dice che non ho attiva nessuna ADSL. Nel frattempo navigo in Internet.
Dopo un paio di settimane riprovo col 191, trovando operatori diversi. Qualcuno è comprensivo, qualcuno dice "scusi... ma se non sta pagando niente... se la tenga così..."
A distanza di un mesetto l'ADSL fantasma scompare del tutto. Richiamo di nuovo il 191, seguo la tiritera, e a quel punto decido di essere stanco: l'operatrice di turno mi dice ancora che la mia linea è occupata da un altro operatore.
Richiamo una seconda operatrice, chiedo la cancellazione della pratica.
Avuta conferma della cancellazione (non da Internet, perché per qualche motivo il sito web non si aggiorna più...) faccio richiesta allo stesso operatore che ho a casa, NGI. Mi costa qualche Euro di più al mese, ma ricordo che sono molto seri.
Unico inconveniente: anche NGI per la connessione alla centrale necessita dell'intervento Telecom Italia. Spero fortemente che tutto vada bene.
Dopo una settimana dalla richiesta NGI mi comunica che la linea è attiva. Così ha riferito Telecom Italia.
In verità la linea non è attiva. Allora li ricontatto e inoltro la segnalazione. Nel giro di una settimana la linea si connette: stavolta, prima di cantare vittoria, vado a controllare.
Mi hanno collegato una linea ADSL da 128 kbps (centoventotto, sì). Praticamente poco più del vecchio modem analogico.
Altra segnalazione a NGI.
Due giorni fa mi chiama sul telefono cellulare un tecnico di NGI, che sento molto depresso: vuole sapere come va la linea, perché lui ha parlato con un tecnico Telecom Italia, che "non ha capito niente di quello che gli ho detto". Gli confermo che la linea è tutt'ora a 128 kbps, lui mi saluta sconsolato, "richiamerò la Telecom..."
Quest'oggi, nel bel mezzo di una conversazione telefonica, cade la linea e mi ritrovo col telefono muto (il mio interlocutore non riuscirà infatti a richiamarmi). Stessa cosa per l'ADSL.
Cerco di vederla in positivo, magari ci stan lavorando.
Questa sera, alle 18.03, il mio
router, riesce a ricollegarsi a 1280 kbps, proprio come da me richiesto.
Tiro un sospiro di sollievo. Se fossi superstizioso incrocerei le dita: qualcosa mi dice che solo la superstizione è meno credibile delle capacità tecniche di Telecom Italia.
Utenti di computerTutti bravi con il computer: gl'italiani si sentono padroni del
mezzo con cui navigano, scrivono e-mail, redigono documenti e fogli elettronici.
Sarà davvero così?
Fate un test, semplice semplice: mettete di fronte ad un software leggermente diverso tutti questi
esperti, questi navigati navigatori, e vedrete affondare la loro navetta in un bicchier d'acqua.
Perché l'informatica in realtà non è stata compresa, ma solo assorbita, passivamente. Un po' come il mulo, che istruito a girare intorno al pozzo è diventato esperto nel girare intorno alla solita sorgente. Se li spostate altrove non sanno più dove girare, perché hanno imparato la condizione di stimolo/reazione come i topi da laboratorio. Se cambiate loro la gabbietta, il colore e la forma della vaschetta del cibo, sono capaci di morire di fame.
Delle persone che si riempiono la bocca di termini informatici, che sentiamo in autobus, per strada, in treno, quanti sono così? Tantissimi a mio parere.
Un altro paragone: l'alfabetizzazione in Italia è piuttosto alta, ma quanti, usciti dalla scuola, sanno prendere la penna in mano e scrivere un saggio o un racconto?
Così la penna finisce per servire solo per compilare i moduli delle tasse, e il computer per compilare i moduli lavorativi. Se questa vi sembra conoscenza, fate voi.