domenica, ottobre 09, 2005

Snobismi ed altri equilibrismi

E' un dato di fatto: non sopporto gli snobismi, di qualsiasi genere.
Ironicamente mi vedo quindi raggruppato fra gli snob allergici a qualche fenomeno sociale. Questo rende ovviamente acrobatico qualsiasi mio ragionamento.
Un po' come nelle parole di Raymond Smullyan, quando dice "una cosa che ancora non riesco a tollerare è l'intolleranza".

Gli snobismi recenti, quelli delle nuove tecnologie, sono coloro che meno tollero.
Probabilmente ho avuto più tempo per assorbire le vecchie divisioni, come quella tipica fra ricchezza e povertà. Quel che però insegnano, ricchezza e povertà, è che non c'è mai espressione di superiorità, arroganza, in un solo senso. Si è invece modellata una risposta, una reazione uguale e contraria, di una stolidità disarmante.
Ad un'affermazione del tipo "io ho, tu non hai", anziché contrapporsi una valutazione dell'importanza dell'avere (sull'essere, cfr. l'approccio psicanalitico di Fromm o quello filosofico Zen), si è rapidamente imposta un infuocata simbologia dell'essere migliori quando non si ha; soprattutto supportata da "chiunque ha è peggiore" -- seguito dalle note del Carmina Burana di Carl Orff, con Fortuna imperatrix mundi, "egestatem, potestatem, dissolvit ut glaciem".

Torno a terra.
Vestirsi con abiti stracciati è povero? Soluzione: rendiamolo un simbolo di stato sociale diverso, superiore.

La tecnologia ha (spesso) delle unità di misura, per cui diventa necessario renderla opinionismo, prima che possa decadere nello snobismo.
Ci sono comunque dei solidi precedenti, per far cadere le scelte tecnologiche fuori dagli ambiti pragmatici. Il frigorifero/lavatrice/cacciavite/automobile (e aggiungete quel che volete) di venti, trent'anni fa, "ah, non ne fanno più così bene!".
Davanti ad una simile affermazione è difficile replicare. In primis perché cominci ad avere il dubbio che un ragionamento coerente, obbiettivo, sia fuori dalla portata di chi l'ha enunciata.
Poi ti viene il dubbio: è rimpianto dei "vecchi tempi"? E' pura incapacità di analisi? E'... snobismo?
Nell'ultimo caso si rischia di tornare a combatterlo con la solita vecchia arma, la reazione uguale, ma solo in direzione contraria.

Nessun commento: