venerdì, giugno 03, 2011

Energie sconvenienti

Ho assistito casualmente ad uno di quegli spettacoli indecorosi (e probabilmente dati più spesso di quanto io sappia) trasmessi dai media italiani. Quelle insalate miste, in cui tutto si mette assieme, nella pretesa di varietà e completezza, ma il gusto finale rimane sempre deludente.
Il primo punto, invariabile, è che politica e scienza non sembrano proprio coniugabili. Mentre la prima tende ad aggiustare i fatti perché aderiscano alle idee, è scontato che la scienza non possa che costringere a piegare le idee all'evidenza dei fatti. Se aspettate di veder cadere una mela dall'albero, e ne cadono due, la scienza constaterà che per quanto imprevista, la caduta c'è stata (e la studierà), mentre la politica affermerà che la seconda mela è stata vittima delle pressioni di forze economiche e sociali avverse, in un atto sovversivo.
Oltre ai politici esperti, anche le persone semplici tendono a cercare le spiegazioni in altre persone, anziché capire i fatti. Con buona pace del pensiero scientifico.

Il tema era il prossimo referendum sul nucleare, ovvero sulla futura costruzione di centrali elettriche alimentate dall'energia da fissione nucleare.
Il fatto più curioso è che nonostante io abbia un parere negativo, sulla riapertura di centrali nucleari in Italia, ho assistito ad una bagarre che non ha mai sollevato nessuno dei temi per cui io sono contrario. Mi viene da pensare che qualcosa non funzioni: forse le mie preoccupazioni non sono una buona leva per l'opinione pubblica?

Il primo argomento, condito con immagini da cuore tenero, era per i postumi dell'incidente nucleare di Chernobyl, del 1986. Ora, assodato il fatto che ogni malattia o problema di salute, sia bene cercare di evitarlo per tutti, divento propriamente furioso, quando viene strumentalizzato. Così come prima di Natale si propinano le immagini della fame in Africa, per le raccolte fondi. E' chiaro che sia un metodo funzionante, se viene riproposto ad ogni occasione, e in particolare funziona bene se si presentano bambini sofferenti: l'immagine colpisce sempre.
Quello che mi fa infuriare è il fatto che tali presentazioni di solito non vengono usate per dimostrare dei fatti, ma solo per colpire a livello emotivo. Non accetto mai i ricatti, se si vogliono presentare fatti è sufficiente un foglio scritto, non una sapiente regia cinematografica.
Se vogliamo restare in ambito di comunicazione di massa, mi viene da ricordare come lo stesso documentario di Al Gore di alcuni anni fa, An inconvenient truth, sapeva rendere ottimamente certi problemi, senza usare una manciata di bambini sofferenti come spettacolo. Ma torniamo alla divulgazione scientifica, quella che non fa presa sull'elettorato ignorante, da carpire con modi più rozzi.
Vorrei che ogni tanto qualcun altro ci pensasse bene, all'incapacità figurativa e di comprensione, che alimentiamo in questo modo. Se dico che fare un certo lavoro, senza le adeguate norme di sicurezza, può essere pericoloso, quasi nessuno lo comprende. Se mostro la foto di una persona smembrata, in mezzo al sangue, allora ho qualche possibilità che sia compreso il concetto. Questo è il primo aspetto preoccupante.

Sinceramente ho sentito tante di quelle volgarità, banalità e assurdità, sia dai nuclearisti che dai contrari, che non so quali citare per prime.
Un signore, qualificatosi come portavoce di Greenpeace in Italia, nel tentativo di dichiarare l'estrema fragilità delle centrali nucleari, ha richiamato il recente incidente di Fukushima, affermando che è bastata "quella poca acqua" (sic) a creare un disastro. Immagino che con "quella poca acqua" intendesse quel piccolo tsunami che ha fatto oltre 15mila morti accertati e altrettanti fra feriti e dispersi. Fortuna che il piccolo terremoto che l'ha preceduto non avesse già danneggiato la centrale, ma come ha detto lui, bastano questi piccoli eventi a creare grandi disastri. Solo se c'è una centrale nucleare in zona, ovviamente.
Una rappresentante del Governo ha aggirato per tutto il tempo dello spettacolo (non si può definire altrimenti) la domanda sul fatto che l'esecutivo ha prodotto un decreto per cercare di raggirare gli italiani al voto - fingendo uno stop al nucleare, dichiarato poi fasullo dallo stesso Presidente del Consiglio ad un capo di stato straniero, in un evento pubblico.

La favola poi più amata da tutti, è che per la produzione energetica abbiamo già delle alternative meno inquinanti. Fatevele elencare, perché c'è di che sorridere.
Le energie cosiddette rinnovabili sono purtroppo, allo stato attuale, solo integrative, rispetto al bisogno energetico reale. L'eolico non inquina, ma neppure gli accaniti ecologisti lo vogliono: perché deturpa i paesaggi. Il solare fotovoltaico viene gradito solo in piccoli impianti, i cui costi sono alti e sostenuti solo da forti incentivi statali (come dire che lavoriamo, per pagare le tasse, che pagano una fonte di energia altrimenti troppo cara). L'idroelettrico e il geotermico sono utilissimi, ma non possono certo coprire grandi fabbisogni.
E non parliamo a questo punto delle non rinnovabili: carbone e petrolio producono CO2, e per quanto filtrati possono causare inquinamento atmosferico anche da prodotti tossici - si stimano 2 milioni di morti l'anno per questo (purtroppo non ho sottomano un filmato in cui far vedere qualche decina di persone mentre muoiono per tumore ai polmoni).
Immagino che con i gas naturali, per quanto siano ridotti molti inquinanti, rimanga comunque il grosso problema CO2, e quindi siamo alle solite.
Oggi leggevo un articolo sul reattore ITER, progetto grandioso, che seguo da anni, ma di cui chissà se vedrò mai i risultati pratici, nella mia vita.
Nel frattempo qualcosa di diverso si deve pur fare.

Non ho dimenticato di elencare i motivi per cui trovo complicata o pericolosa, la realizzazione di nuovi impianti nucleari in questo paese. Sono sempre i soliti, che ho citato spesso: se non sappiamo neppure smaltire i rifiuti urbani, come ci possiamo occupare di smaltire scorie nucleari? Se non sappiamo neppure costruire una scuola, con la sicurezza che resista a un terremoto, e non sappiamo risolvere le infiltrazioni criminali negli appalti di un'autostrada, come possiamo costruire in sicurezza una centrale nucleare?
Solo che questi argomenti non si possono toccare, per due motivi. Il primo è di orgoglio nazionale: nessuno vuole sentirsi raccontare troppe incapacità degli Italiani.
Il secondo motivo è che non abbiamo ancora a portata di mano un video, con telecronaca, che mostra il crollo disastroso di una centrale nucleare sul suolo Italiano: fino ad allora, fino alla prova documentale, come si potrebbe mai convincere l'italiano medio di quel che accade in Italia?