lunedì, ottobre 03, 2005

Bloggalismo

Leggo spesso le notizie on-line, quelle dei quotidiani, delle riviste che vendono anche su carta. Ogni tanto li compro su carta, perché sono lontano dal PC, dalla rete, ma anche perché le versioni gratuite hanno comunque qualche limitazione, con articoli più sintetici.

Cosa rende diverso il mio commento su un weblog rispetto ad un articolo di quotidiano?
Beh, è semplice e veloce rispondere che in fondo le mie notizie non hanno pretesa di veridicità, non sono avallate come cronaca ufficiale da una testata giornalistica. Potrei insomma raccontare un sacco di balle, senza essere (troppo) sgridato, nella libertà di fingersi anche idiota, come diceva Woody Allen -- contrapposta allo svantaggio dell'idiota puro, che non può fingersi intelligente.

Ma quanti di noi vanno veramente a fondo negli articoli (in quelli seri), tanto da sapere che non sono mistificazioni, sensazionalismi infondati?

Ah, i weblog come segno del nostro tempo: come per internet in generale, ci sarà sicuramente una pletora di articoli, saggi, tesi universitarie, volantini pubblicitari.
Devo proprio dire che più ne vedo e meno ne sono interessato.
I weblog altrui non li leggo, mi annoiano. Anzi, sarò più gentile: invidio che possano aver scritto qualcosa d'intelligente. Prendete quella delle due affermazioni che desiderate, neppure si escludono.
E gli articoli di giornale?
Qualche volta pure quelli hanno lo stesso potere soporifero.
Per non parlare di quando il giornalista di turno si è studiato la parte, ma nella recita s'impappina, e finisce che al posto di un "precipizio" ci mette un "prepuzio". Con una sola parola o frase, riesce a capitombolare giù per il dirupo letterario non trovato, su una figura retorica ormai di uso comune.
Diffidate dei giornalisti che si occupano di scienza e tecnologia.

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