lunedì, ottobre 10, 2005

Immagini dal (nostro) mondo

Consultando le immagini sul sito di World Press Photo, raccolta di foto dal mondo del giornalismo, ho avuto nuovamente una sensazione sgradevole, simile a quella che descrivevo qui.
Ci sono tante foto, tanti eventi, ma quelle che più risaltano, molte delle più premiate (sicuramente per i meriti di qualità, reportage, e tanto altro) sono quelle più tristi.

E' possibile che di questo mondo, l'immagine più persistente sia sempre di dolore e disgrazia?
C'è un ramo del giornalismo, che senza ridicole finzioni, ci racconti qualcosa del lato buono del mondo?
Certo non i pettegolezzi sui vip, i calendari di formose ragazze seminude, le immagini del successo ostentato compulsivamente.
Non che io sia il virtuoso, che non amerebbe avere successo dalla proprie scelte di vita, o che non apprezzi le bellezze al femminile, ma se voglio un'icona di bellezza femminile preferisco vederne una dal vero (e fra le immagini meglio Domai, con dei naturali difetti). La bellezza del vivere, creata con troppe correzioni alla naturalezza del vivere, lo rende altrimenti ridicolo.

Dove sono coloro che cercano di raccontarci questo reale piacere del vivere?
Perché io sono assolutamente convisto che esista. Perché nella peggiore delle mie giornate ho sempre chiaro che esiste sicuramente, da qualche parte, un modo migliore di vivere.
Cosa me lo fa affermare? Perlomeno la consapevolezza di non annotarsi solo gli avvenimenti brutti di una giornata, riconoscere che ci sono piaceri e soddisfazioni nel mio vivere.
Ah volete sapere come mai non li racconto qui? Perché non seguono una regola, perché esistono anche quando non li scrivo!
Lontanissimo da "E' bello tutto quello che riesco a dimostrare bello".
E' bello anche quello che non si racconta.

Chissà, forse è per quello che non vedo sufficienti immagini, dagli altri, su quel che di bello c'è nel nostro mondo: piccoli segreti di un grande piacere.
E magari anche no: strada sbagliata. Riprendo una nuova strada, e riparto.

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