martedì, novembre 17, 2009

Influenza Avida

Vi ricordate dell'influenza aviaria? Non serve un esperto nel campo medico, per ricordare i furori giornalistici con cui fu pronosticata, pochi anni fa, una diffusione disastrosa. Uno scenario apocalittico, con orde di pericolosi contagiati.
Più o meno la storia recente dei virus derivati dalla peste suina, ma in questo caso pure più amplificata. Se nella passata mancata pandemia si era subito corsi verso il grande sforzo bellico contro i temibili virus, in questa è stato fatto ben di più. Soprattutto in un paese dove gli organi informativi sulle patologie dipendono in così stretta parte dalle compagnie farmaceutiche.
La massa molle dell'opinione pubblica è stata plasmata con cura per mesi, infondendo la giusta quantità di panico, cercando di non eccedere, ma mantenendo un'allerta vigile. Al momento dei primi decessi poi è stata orchestrata una campagna mediatica esemplare.
Per chi combatte il terrorismo, e i suoi mandanti, non sarebbe difficile trovare né gli uni né gli altri. Ma non è quella la parola, quando pur speculando su morti e terrore, si finalizzano grandi affari e si muovono grandi capitali.
Così, la nuova influenza sta purtroppo creando decessi come altre patologie simili, anche se in questo caso il fattore di mortalità sembra essere di un centesimo. Mentre probabilmente il ritorno economico è di centinaia di volte, e questo in tempi di crisi economica è una strategia finanziaria di successo, non un'azione terroristica.
E' quasi più interessante rifletterci sopra adesso, che l'ascesa iperbolica si è rivelata una curva discendente. Adesso si potrebbero cominciare a buttare nella spazzatura televisioni e giornali, ricacciare nella melma da cui provengono certi articolisti prezzolati. Ma il desiderio d'informazione, di linea guida, prevale sul discernimento. Lo spettatore o il lettore medio necessita del cane che lo tenga nei ranghi, sulla strada fino al pascolo. Non disubbidirà né a quello né al bastone del pastore.
E poi, presto ci sarà una nuova grave epidemia. Appena saranno stati spartiti gli introiti e i dividendi di quella attuale.