Apprendo oggi che col decreto legge 250, del 5 dicembre, è stato aggiunto un nuovo tassello a quel che scrivevo tempo fa, sugli insegnanti di religione (Cattolica, ovviamente) nella scuola italiana.
Tale decreto dichiara infatti che quegli insegnanti, se provenienti da anni di supplenze e precariato, nel momento dell'entrata in ruolo non perdono i punteggi acquisiti e il livello di stipendio.
E tutti gli altri? Quelli che insegnano italiano, storia, matematica? Loro no. All'iscrizione in ruolo ripartono da zero, anche dopo vent'anni di lavoro.
Alla faccia del Gesù Cristo, e del tale Francesco d'Assisi, che s'erano disfatti d'ogni bene personale -- o così ci dicono... gli insegnanti di... religione?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento