giovedì, febbraio 09, 2006

Disturbi di sottofondo

Si annunciano tafferugli, scene di piccola sovversione, violenze (com'è già accaduto), concomitanti all'evento olimpico di Torino, che invero non sto seguendo per niente -- non so neppure se è cominciato o quando comincerà, vedo da un calendario che ci sono gare per l'11 febbraio, suppongo inizierà per allora.
Così come non ho seguito le proteste contro la TAV, la linea ferroviaria ad alta velocità. Immagino ci sia di che preoccuparsi, nei lavori di alta velocità ferroviaria, visto lo scempio ambientale che hanno portato altrove -- come falde acquifere inquinate dai lavori, o milioni di metri cubi d'acqua deviati verso altre profondità, rendendone impossibile il recupero (in un mondo dove è sempre più un bene prezioso).

Questi eventi appoggiano la mia ipotesi di qualche tempo fa, ripresa anche in un mio recente articolo, qui. L'ipotesi che si crei un disagio sempre maggiore, che non penso porti ad un clima di guerra civile, ma sicuramente non allenta le tensioni sociali già in atto.
E' evidente che nel caos si mescolano poi tante forze, quelle della protesta pacifica, quelle della protesta violenta, quelle della sovversione autorizzata. Perché è anche possibile che mantenere il livello della paura, il livello di attenzione, faccia il gioco di chi controlla realmente il potere -- e non venitemi a dire che essendo in democrazia è controllato da noi stessi.
I no-global tumultuosi sono una garanzia, la sicurezza dell'insicurezza: un potenziale destabilizzante della società sopita, lo spauracchio che rende giustificabile l'uso della forza, che una volta messa in moto diventa comoda anche per altri scopi -- qualsiasi protesta sociale diventa un pericoloso sfogo dei no-global.
E se non fossero abbastanza violenti, distruttivi, basta inserirci qualche elemento adeguato -- se c'è una cosa facile da scatenare è il caos.

Un sottofondo disturbato è sempre utile. Non completamente caotico, ma disturbato.
Così come si modifica la legge sulla difesa personale, meglio dare un po' di far-west ai cittadini, che investire nella repressione del crimine -- aumentando l'effettività dei mezzi di polizia, contro i crimini che ci sono ben noti.
Meglio fingere che esistano dei poliziotti di quartiere (ne avete mai visto uno?), che affrontare seriamente la criminalità consolidata.
Meglio avere dei piccoli criminali, agitando lo spauracchio del terrorismo, che intervenire per migliorare il livello sociale.

E che si facciano infine queste Olimpiadi, come pura immagine.
Il signor Enrico Mentana (non so come, ma sembra che sia anche un giornalista), che ho sentito stamani parlare in radio, ha detto che le proteste in concomitanza delle Olimpiadi renderanno una brutta immagine dell'Italia, per cui che si evitino e si rimandino a dopo l'evento.
Una brutta immagine? Sorprende pensare che si possa ancora fare qualcosa per peggiorare l'immagine del paese, ma se lo dice lui, avrà ben in mente qualcosa.
E che si racconti pure che per la prima volta tutto quanto è stato organizzato in anticipo, tutto finito: così sentivo dire qualche giorno orsono, in qualche altra radio. L'articoletto letto oggi invece mi dice qualcosa di leggermente diverso.
E che scenda in corteo anche la signora Laura Bush, non so bene in rappresentanza di cosa. Forse del suo paese, ma anche su questo sarebbe interessante sapere se rappresenta almeno la metà del suo paese.

Ma che non ci siano le azioni a "bassa intensità" descritte dal signor Pisanu (che incidentalmente ricopre anche la carica di Ministro degli Interni).
In questo spettacolo dell'ovvio, dove di tutto si parla fuorché di sport, sarebbero un potenziale e sgradevole disturbo di sottofondo.

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