venerdì, novembre 04, 2005

Viabilità straordinaria

In un intervento televisivo ho sentito che grandi città come Roma e Milano stanno pensando di dotarsi di restrizione al traffico per i SUV, gli sport utility vehicle che tanto vanno di moda ultimamente.
Quello che mi ha fatto sorridere non è il provvedimento, che sicuramente ha dei suoi perché, ma il paragone di "restrizioni al traffico come a Firenze, dove in certi orari i SUV non possono transitare".

Giro per Firenze da molti anni, sia in auto, come a piedi e con i mezzi pubblici, almeno un paio di giorni alla settimana, per cui ho una conoscenza minima della città, anche se non vi abito.
L'intervento che destò tanto clamore in realtà era ben diverso dai toni televisivi con cui è stato raccontato.
Anzitutto si applica ai permessi per la zona a traffico limitato, quindi al centro cittadino, limitatamente a chi vi abita -- immagino che non vengano regalati facilmente permessi ad altri.
Da una certa data non sarebbero più stato rinnovati i permessi quindi, fra chi ha possibilità di accesso diurno alla ZTL.
Non vedo così tragico un invito del tipo "se hai un veicolo dal costo di 50 o 60mila euro, che neppure riesce a curvare per le strette vie del centro, senza portarsi dietro pietrisco e arredi urbani, sarebbe il caso ti dotassi di una city car".

Non ho invece mai sentito lamentele per altre norme decisamente più inique -- potrebbe in fondo essere per mia ignoranza.
Un esempio lampante è la zona a traffico limitato, notturna, in estate. O meglio le modalità con cui si applica.
Nella trascorsa estate 2005 la situazione, a mio parere, è caduta dal ridicolo al paradossale.
Anzitutto la zona è stata estesa come area: in alcune aree della città include adesso gli accessi a tutti i parcheggi limitrofi, impedendo quindi di poter entrare per parcheggiare l'automobile.
Se pensate che siano stati potenziati i mezzi pubblici, beh, state peccando d'ingenuità.
La zona è stata estesa pure nella notte, per cui si estende ormai oltre due-tre ore dalla fine delle corse degli autobus.
Ma in fondo, chi vuole andare in giro per Firenze, in estate, non può che essere un nuovo ricco: prenderà un taxi, no? Anche qui c'è una piccola sorpresa, che racconto con un aneddoto.

In una calda nottata d'agosto mi trovo in un bar del centro. E' circa l'una e mezza di notte, e noto una coppia di turisti anglofoni che sta cercando disperatamente di avere un taxi, facendo telefonare dalla cameriera del bar da mezz'ora: non ci sono taxi.
Vorrei quasi dir loro che li accompagno io, ma ricontrollo l'orologio: la mia auto è parcheggiata fuori dalla ZTL, fin dopo le due non posso entrare neppure io.
Li guardo sconsolati avviarsi a piedi, magari devono andare dall'altro lato del centro, attraversando qualche quartiere che durante la notte si riscalda per le polverine che passano sotto al naso, e le coltellate fugaci.
E' una calda nottata d'agosto, ed il provvedimento di blocco notturno del traffico riesce a bloccare solo i pochi turisti che cercano di godere della città, perché tutti gli altri abitanti sono al mare.
E' una calda notte d'agosto, e la città è deserta, fatti salvi gl'immigrati poveri e gli spacciatori.
Ah e non dimentichiamo i vigili urbani, con facce tristissime pure loro, a guardia del traffico inesistente.

Sembra essere un inevitabile destino di ogni città d'arte italiana, rendere ogni cosa difficile per chi la vuol visitare.

Ah, e i taxi? Non c'erano perché sono la lobby più potente della città, decidono in quanti lavorare e quando, perché tanto la richiesta rimane alta anche se non lavorano.
Basta contare che una licenza da tassista costa poche decine di euro, di soldi puliti. Ma il Comune ha bloccato il rilascio di nuove licenze, così per averne una si può solo comprare in nero, a cifre che anni fa erano superiori al costo di un appartamento di 4 vani.
Lo sanno tutti, certi annunci si vedevano pure sui settimanali di annunci economici.

Due o tre anni fa, non ricordo esattamente, un imprenditore aveva anche iniziato ad organizzare un'attività di ciclo-risciò.
Fece tutto quello che si doveva, richiese i permessi, assunse personale. Il Comune negò il permesso all'attività: che avrebbe detto altrimenti la potente corporazione dei conducenti di taxi?
Si arrivò addirittura a dire che una persona che pedala, per altre che siedono dietro, dà un senso di "schiavismo". Anche se la persona che pedala ha scelto il proprio lavoro, ne è felice, ed è ben retribuita. Pure se i passeggeri pagano.
Ed è stato quest'anno che ho letto un articolo sul successo dei ciclo-risciò nelle grandi capitali d'Europa, come mezzo ecologico.

Firenze non è una città enorme, però racchiude un'enormità di tesori d'arte e cultura.
Direi pure che la quantità di tesori è spropositata, rispetto alle capacità percettive della sua popolazione, che ormai crede di aver ereditato qualcosa del Brunelleschi, o di Giotto, per il solo fatto di vivere a Firenze.
Basta vedere quel che viene combinato col traffico, per capire che qualcuno crede davvero d'acquisire cultura per osmosi, vista la grettezza.
Buon per l'Alighieri, che è stato cacciato ed è morto, prima di vedere un peggior scempio di quelli descritti nell'inferno della sua commedia.

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