domenica, novembre 06, 2005

Il requisito per il giornalismo

Devo spesso constatare che la professione giornalistica crea spazi d'opinione dove non c'è materia prima, ovvero capacità d'opinione.
Capita ad esempio questo articolo, in relazione all'uso dei pannelli solari, come energia alternativa.
Il titolo riporta "Meno sole c'è più si sfrutta. Paradosso italiano sulle rinnovabili", che non può far pensare di essere derisi dal cretino di turno, che riporta bovinamente un comunicato fornitogli come biada da Legambiente.

Ci racconta che Bolzano e Trento sono all'avanguardia per l'energia solare. Non approfondirà poi sul come e quanto influiscano i contributi provinciali e regionali, per chi s'appresta a questa scelta.
Non ci illumina sul rendimento ridicolo dell'energia solare (anche a latitudini più basse), per cui si può impegnare nel solare solo il Beppe Grillo di turno, col suo cospicuo conto in banca, oppure chi è veramente sicuro di essere aiutato economicamente. Perché la storiella dell'energia solare che puoi rivendere anche all'ENEL è bella, ma i numeri reali sono più difficili da gestire, a sud di Trento.
Giusto gli edifici pubblici possono mettere in mostra applicazioni del genere, visto che se anche non dovessero funzionare c'è garanzia di qualcuno che paga -- probabilmente l'impianto solare, in un appalto pubblico, incide meno della metà delle bustarelle, per cui è accettabile.

Non vi sentite un po' presi in giro dai falsi ambientalismi?
Come le "domeniche ecologiche", in cui si bandisce il traffico da un centro cittadino. Così che gli abitanti del centro possano circolare per una giornata in bici, rilasciando entusiastiche interviste ai media.
Mentre nel frattempo, intorno alla suddetta città, si crea un anello di traffico con livelli d'inquinamento doppi del solito, a causa del blocco.
E non solo. L'amministrazione cittadina si compiace in diretta televisiva dell'aria della propria città -- e ancor più delle proprie casse, in cui piovono soldi governativi, ormai alle strette.
Tutto è idilliaco, lasciando fuori le cose brutte, come le opinioni di qualche esperto, che sa bene come la chiusura del traffico per un giorno o due non cambi assolutamente niente a livello ambientale.
Ma è l'immagine dei nuovi ambientalisti, creare questi finti teatrini per raccogliere consensi, in uno slancio demagogico degno di un proclama di mr. B, quel signore americano che non saprebbe ammettere che il suo paese inquini. Neppure dopo un alfabeto intero di uragani che lo devasta -- visto che annualmente vengono denominati con un'iniziale dall'alfabeto latino, e nel 2005 per la prima volta nella storia son dovuti ricorrere alle lettere dell'alfabeto greco.
Speriamo che il pianeta cambi rotta, fuori dalle bocche piene di parole dei politici dell'ambiente. Prima di arrivare a mr. Z: perché per i dati oggettivi, per la salute globale, non c'è un alfabeto greco a cui ricorrere.

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