martedì, novembre 22, 2005

Biechi ecologismi

Quello dell'ecologismo nominato invano è un tema che sicuramente citerò con ricorrenza su queste pagine, o così mi suggeriscono gli eccessi distorti che leggo spesso.

Il primo fatto innegabile per chiunque viva, e veda il mondo intorno a sé, è che di quasi tutti i dati oggettivi (riguardo qualsiasi argomento) se ne vedono sempre rappresentazioni che cercano di distorcerli.
Ci sono però oggettività che sorprendono per l'ipocrisia con cui viene tentata la distorsione.
Non so è solo una mia impressione, ma ne ho la forte sensazione leggendo un test compilato dal WWF francese sulle automobili più ecologiche.
Scorro la classifica delle compatte e scopro che Mercedes A160 è al secondo posto, con un punteggio migliore rispetto al terzo posto della Ford Focus. Quali vantaggi avrà? Me lo chiedo con curiosità, scorro i dati e scopro che il modello Mercedes consuma l'8% in più di gasolio, ha emissioni di CO2 superiori dell'8%, costa 250 euro in più (e tralascerò che ha una motorizzazione meno potente, in fondo non è un parametro ecologico).
Ah ecco, il modello Ford genera un rumore di 72 dB, ben 2 dB in più -- da notare che la capacità uditiva umana è piuttosto non lineare, ma normalmente impedisce di percepire differenze sotto i 3 dB.

Quindi mi viene solo da pensare che Mercedes offra al WWF francese sostegni economici migliori, evidentemente anche di molto, per riuscire a far classificare meglio un'automobile che inquina di più, consuma di più, costa di più ed ha come pregio di essere meno rumorosa di una quantità impercettibile.
O forse qualcuno vorrà spiegarmi cortesemente il perché, visto che dalla scienza dei numeri non lo capisco.
Beninteso: non ho favoritismi o acidità verso nessuna delle due case automobilistiche, ho solo letto dei numeri. Anzi, potrei avere più antipatia proprio per il gruppo Ford/GM, visto come hanno condizionato il mondo -- vi siete mai chiesti come mai in un paese grande come gli USA ci siano enormemente meno treni che bus?

Torno a raccontare di Firenze, per non perdere un'abitudine.
La città risulta tragicamente nelle ultime posizioni della classifica italiana sulla respirabilità dell'aria -- lo leggo oggi da un quotidiano.
Per non dire poi che l'azienda dei trasporti pubblici (leggi autobus) è vicina alla bancarotta, con una perdita di 27mila euro al giorno.
Cos'è che porta un 4% dei cittadini a lasciare nell'ultimo anno l'autobus per l'auto privata?

La domanda me la pongo da profano, non essendo né un guru dell'ecologia, né un esperto di trasporti.
Tristemente, pare che neppure quelle due categorie di persone se la pongano.
La proposta di Legambiente è penalizzare il traffico delle auto private. Non so come lo leggiate voi, ma io lo traduco come "tasse" e "imposte".
E come vorrei sbagliare, ma faccio un'ipotesi: e se nessuno migliora i trasporti (oppure fa solo un'operazione di facciata) e la gente non si disabitua dall'uso dell'auto propria (per il traffico cittadino) che succede?
Fatemi indovinare: il Comune recupera i soldi che lo stato non gli sovvenziona più? Bingo.
Non sarei sorpreso se Legambiente litigasse ogni mattina con l'assessore al traffico, per poi cenarci insieme a salumi e formaggi alla sera.
Ma i sostenitori dell'uno o dell'altro, che ne pensano? E i cittadini?

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