giovedì, dicembre 15, 2005

Scoprirsi brillanti

Qualche volta capita di riscontrare che le proprie idee, sensazioni, siano già condivise da altri, che le hanno sviluppate in modo indipendente.
Oltre alla conferma di non essere soli, c'è anche l'appagamento di essere giunti ad una scoperta comune, qualcosa che appoggia il costruttivismo che sperimentiamo.

Ho fatto questo tipo di scoperta sulla mia disposizione al libero pensiero verso la spiritualità e la naturalità.
Trovo infatti perfettamente naturale, avendo un pensiero di tipo scientifico, credere in ciò che possiamo capire, del mondo che ci circonda. Per tutte le altre cose poi, quelle di cui non abbiamo spiegazione, mi appare altrettanto naturale che non si possa conoscere tutto. E' un ruolo della scienza, dare una spiegazione ai fenomeni vecchi e nuovi in cui ci imbattiamo.
Quel che invece è anti-scientifico, oscurantista, è l'imposizione di un qualsiasi dogma.
Ormai la gente accetta una miriade di dogmi, abituata com'è a non ragionare, facendosi dire sempre da qualcun'altro cosa si può pensare.

Così ho accolto con molto interesse il sito dei Brights, di cui qui c'è anche una versione italiana del loro manifesto.
Credere nella natura, senza il sovrannaturale. Raccontarlo agli altri. Viverlo.
Un concetto semplice, quanto disarmante, per l'uomo moderno. Anche perché l'uomo moderno ha sempre più anni alle spalle di coercimenti religiosi, in mille salse.

E l'ignoranza e arretratezza, opposte alla scienza e al progredire, sono presenti solo nelle antiche istituzioni religiose?
Ovvio che no.
Sul fronte spirituale ci sono sempre nuove sette, che nel tentativo di adattare i vecchi schemi al mondo moderno bruciano ogni giorno nuovi arrosti. Come nel panteismo della New Age, di cui posso apprezzare l'arte musicale denominata similmente, ma che mi guardo bene dall'avvicinare l'accozzaglia di tutto il resto che viene chiamato così.

Perfino in ambito tecnologico c'è chi riesce a inventare dogmi, con la pretesa di basi pseudoscientifiche -- e questa, fra tutte le deviazioni, trovo che sia la più ridicola.
Mi accorsi di questo fatto già moltissimi anni fa, avvicinandomi da giovinetto al mondo dell'hi-fi, con l'interesse per la musica e l'elettronica.
Guardando le affermazioni di chi si occupa di audiofilia esoterica, osservandole con qualche base scientifica, non si possono perdere le tante sciocchezze pseudo-tecnologiche. Molti appassionati di hi-fi sono infatti convinti di avere orecchie più sensibili della strumentazione che fa andare in orbita un satellite. Non si disarmano neppure davanti alle cifre numeriche, se gli fai notare che stanno sentendo una differenza, dove non la rileva uno strumento milioni di volte più sensibile, rispetto al grossolano orecchio umano.

Una delle ironie più grandi è che della natura magari abbiamo poche conoscenze, che siano perfettamente approfondite, ma su quelle poche, comprovate, c'è sempre un cretino che a priori le considera false.
Figurarsi cosa non può pensare di tutto il resto.

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