martedì, dicembre 20, 2005

Ecologia devastante

Non sorprende quante organizzazioni, più o meno commerciali, siano sensibili all'ecologia.
In fondo, il pianeta disastrato su cui viviamo è visibile a tutti. Poi ci sono la percezione e la sensibilizzazione verso i disastri ambientali, di cui abbiamo sensazioni diverse in dipendenza di molti fattori.
Il primo fattore, che porta alla sensazione di disagio della natura, è il vedere come cambiano le cose intorno a noi. Chi ha avuto la possibilità di vivere in luoghi (tempi) migliori nota che qualcosa non va.
Non penso vado sottolineato anche il livello culturale, che ci porta a conoscere di più del mondo, per cui a preoccuparsi anche della natura disastrata anche se lontana da casa nostra.

Il secondo punto è quello che mi ha generato una riflessione.
Ci sono tante offerte sull'energia alternativa, ma non vedo mai, nel computo dei costi, quello che è il costo di produzione delle apparecchiature alternative.
Un esempio? I pannelli fotovoltaici, per la generazione di energia elettrica come diretta conversione di quella solare.
Pannelli che costano di base molti soldi. Pannelli frutto della tecnologia corrente, realizzati in silicio, la cui raffinazione e lavorazione, per giungere al pannello, implica industrie che lavorano nel settore dei metalli e della chimica. Quasi inutile sottolinearlo: mai con impatto ambientale nullo, come qualcuno dice a proposito dell'energia generata dal pannello finale.
Senza contare che nessun pannello solare è utile da solo, ma esclusivamente in accoppiata a un circuito di regolazione e immagazzinamento dell'energia, solitamente in delle batterie. Al piombo.
Un metallo pesante, altamente inquinante, il cui smaltimento è sempre un problema.
Quindi, dopo i 4-5 anni di vita utile della batteria, dovrà essere cambiata (non le vendono a costo zero) e smaltita (di nuovo non a costo zero, economico e ambientale).
Non so poi se chi parla di costo zero, pensa che non dovrà smaltire i rifiuti tossici di produzione, tanto ormai si produce tutto in qualche paese asiatico. Per poi lamentarsi che loro non rispettano l'ecologia. Oppure consolandosi che la fabbrica di silicio nelle Filippine o a Taiwan, è lontana, per arrivare a inquinarci.

La morale? Ben vengano le energie più pulite, rispetto a quelle attuali (che inquinano anche in fase di produzione energetica), ma per favore: basta con la favola che queste nuove risorse siano del tutto pulite.
Pare che tutti gli estremisti dell'ecologia vivano in un mondo dysneiano, in cui basta soffiare sui mulini a vento (o sulle pale degli aerogeneratori) e mettere pannelli solari sui tetti come spighe di grano nei campi.
Certe visioni sono favole che dall'adolescenza in avanti nessuno dovrebbe credere per vere.
Qual è il rischio? Di perdere il contatto con la realtà, quella in cui vive qualche altro miliardi d'individui.

Pare strano a dirsi, ma anche chi sogna troppo può avere effetti devastanti sul mondo.

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