giovedì, dicembre 29, 2005

Via-DiQui

L'arroganza dei politici è una di quelle manifestazioni che solitamente non passa mai in sordina. Di ogni scelta prepotente, ottusa, riescono sempre a farsene bandiera.
Fortunatamente, molte volte in modo ridicolo, ma se non c'è chi se ne accorge, il senso del ridicolo vale poco.

Il vocabolo squatter è diventato negli ultimi anni di largo uso anche in Italia.
Ripenso a Firenze, dove un edificio storicamente occupato, vicino al ponte all'Indiano, era chiamato dagli stessi occupanti Indiano okkupato; adesso sarà diventato sede di squatter, senza aver cambiato occupanti.
L'estensione cyberquatting, non è ancora entrata ufficialmente nella lingua italiana (o così credo), ma il suo senso è in uso da anni, anche in Italia. Denomina l'abuso fatto da chi registra a proprio uso un dominio internet di cui non ha diretto interesse: un po' come se io registrassi per mio uso personale un dominio come microsoft.it oppure adiconsum.it -- diverrebbe sicuramente fuorviante per chi vuole contattare i titolari del legittimo marchio o denominazione.

Nell'articolo citato sopra, per la voce cyberquatting su Wikipedia, si fanno pure riferimenti a normative in atto in Italia, per prevenire questo fenomeno.
Qualche anno fa fece scalpore l'operazione di Nicola Grauso, che chiese la registrazione di ben mezzo milione di domini internet con nomi di persona, del tipo mariorossi.it, dimostrando che la legislazione era ben lungi dal proteggerci.
Viene quindi da pensare che oggi saremmo più protetti, che qualcosa sarà stato fatto.
E' presto detto.

Se provate a digitare nel vostro browser web un indirizzo del tipo http://www.via-carlogoldoni.it diverrà chiaro che qualcosa, innegabilmente è stato fatto. Di peggio, ovviamente.
Nella sua arrogante campagna elettorale come sindaco di Milano, la signora Letizia Moratti, ha infatti incaricato una compagnia pubblicitaria di registrare le quattromila vie di Milano come domini internet.
Ovvio che quelle vie non esistano solo a Milano, ma grazie ad una campagna elettorale adesso sono proprietà di Milano. O perlomeno, tramite un giro di società, di una singola persona che anela a regnare su Milano.

L'evidente dimostrazione è che i fenomeni di squatting, occupazione con la forza, non vengono solo dalla forza fisica, ma anche da quella economica -- diciamo che su una quantità del genere, un registrar come l'italiano Register.it ne venda il diritto d'uso a 15 euro; probabilmente per un totale inferiore anche ai 60mila euro.

Quale sarà il fine ultimo della signora candidata? Lo vedremo sicuramente nelle prossime settimane, quando la campagna elettorale inzierà a bollire.
Che altro vedremo? Forse la solita mini sfilata di pupazzetti dei partiti di opposizione al governo, quei personaggi che riescono a guadagnare 5-10 secondi di spazio televisivo per dimostrare indignazione e impotenza.
E' chiaro infatti che non ci sia mai desiderio o capacità, da parte di chiunque faccia le regole, di cambiarle in favore degli altri cittadini.
Cercare di cambiare un piccolo pezzo alla volta sarebbe l'unico metodo, ma sfortunatamente non è sfruttabile per i propositi elettorali, dove tutti propongono grandi cambiamenti -- salvo poi non attuarne neppure una minima parte.

Sarebbe bello che la campagna elettorale si svolgesse al contrario, con i cittadini che elencano le proprie necessità, proprio come in una favola.
Magari in quel caso l'unica via che molti attribuirebbero alla signora candidata sarebbe un via di qui.
Ma forse Milano la pensa diversamente, soprattutto ora che possiede - almeno in internet - le uniche vie d'Italia.

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