sabato, dicembre 03, 2005

Libero arbitrio

Leggo che il pontefice si pronuncia sul farmaco abortivo Ru486, con le parole "uso arbitrario del progresso".
Chissà perché, ma quando l'ho letto ho pensato alla sua immagine che monopolizza televisione e giornali. Considerando i mezzi di comunicazione come simbolo del progresso, l'uso arbitrario non può che essere una loro monopolizzazione da parte di un solo soggetto.
Il cacciatore che cade nella propria trappola.
Peccato (e non nel senso religioso) che nessuno se ne accorga.

Chissà qual è la sua interpretazione delle parole libero arbitrio, che se non vado errato sono citate in alcuni testi che lui considera sacri, per cui dovrebbe seguirli attentamente -- ad esempio, io che li considero semplicemente un retaggio di cultura e folclore, non sono costretto a farlo.

Avete mai notato come in fondo le notizie più coinvolgenti sono sempre sbandierate da un solo lato?
Non si è (quasi) mai letto un articolo da prima pagina, di tanta incisività, sul lato opposto. Non si apre la comunicazione col lettore dicendogli che la prima cosa a smuovere le acque è positiva.

Se questo signore, vestito di bianco, vuole raccontarci la sua visione, deve senz'altro essere libero di farlo.
Ma se vuole fare comizi, li faccia cortesemente per il solo pubblico che sceglie di ascoltarlo.
Non credo che sia neppure favorevole a questo risvolto del progresso. Quello in cui l'universo non gli ruota più attorno, come nella favola tolemaica.

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