martedì, gennaio 02, 2007

Finestra con Vista

Felice anno nuovo.
E tenete gli occhi aperti, anche se non basteranno per capire cosa c'è in vista. O in Vista, se vogliamo essere più precisi.
L'infausto nome che accompagna il nuovo sistema operativo di Microsoft, crea un delizioso calembour nella pronuncia italiana, window-svista.

Come mai tanta generosità dall'azienda americana, da regalare la nuova versione a più utenti possibile?
Va ricordato che infatti ne potranno beneficiare molti utenti. Tutti coloro che acquistano (nei due mesi antecedenti il rilascio del nuovo sistema operativo) dei nuovi calcolatori, di qualsiasi fatta, purché recanti la scritta Windows Vista Capable.
La risposta, non tanto misteriosa per gli addetti al settore, è anche nella dettagliata analisi del signor Peter Gutmann, che approfondisce bene anche tutti quelli che sono gli effetti collaterali.
Se volete la conclusione è presto detta: l'obbiettivo è creare delle licenze d'uso che portino soldi sicuri a Microsoft, con il forte appoggio delle grandi industrie americane del settore audiovisivo (cinematografico e musicale, per citarne un paio).
Il tentativo era già in corso da tempo, con varie pressioni anche sui costruttori dei sistemi di lettura e scrittura di DVD. Se a quel tempo l'insistenza era sul rendere fondamentale l'uso dei formati di Windows Media Player - per avere royalties da ogni unità prodotta - stavolta il gioco è molto più complesso.

Vorrei soffermarmi a raccontare alcune delle novità elencate dal Gutmann, qualche perla degna di nota.

Le compagnie cinematografiche, in primis, stanno cercando da anni di stringere sempre di più i loro prodotti in un castello a prova d'assedio. Le mura del castello sono i sistemi crittografici di protezione contro le copie e le visioni (o gli ascolti) non autorizzate.
Con Vista, la stessa Microsoft ha redatto specifiche di prodotto da un lato assai complesse e rigide, ma al tempo stesso fumose.
La preoccupazione per i contenuti audio e video ad alta qualità è che possa esserci un qualsiasi canale di comunicazione in cui questi passino senza protezione. Il transito dei dati, dal lettore di DVD, al processore, alla scheda video, fino al monitor, deve essere protetto nel modo più stringente. In questo sforzo hanno coinvolto tutti i produttori delle parti elettroniche interne: per essere compatibili con i contenuti premium del nuovo Vista, dovranno includere una gran quantità di sistemi crittografici.
In cosa si traduce?
Semplice: le parti hardware saranno più complesse e costose, le parti software più complesse e lente.
Ma non finisce lì.

I contenuti premium diverranno il fulcro di Vista: questi non sono certo gli ormai obsoleti DVD, ma i nuovi (ancora costosissimi) dischi Blu-Ray e HD-DVD.
Se l'utente dei contenuti premium va premiato, l'utente dei restanti va tenuto sotto controllo (per evitare che i vecchi DVD siano facilmente copiati e visualizzati). Così il loro contenuto verrà peggiorato nella visione e nell'ascolto. In quella che sembra una fiera dell'assurdo, verrà peggiorata la visione dei DVD per chi usa impianti video e audio di altissima qualità, con le connessioni digitali in fibra ottica o S/PDIF: perché il segnale che ne esce è di qualità troppo elevata e può essere facilmente duplicato.
Come verrà peggiorata l'immagine o il video? In modo automatico, nascosto all'utente.
Così, come descrive il Gutmann, se un medico vorrà visualizzare delle immagini di una radiografia, per accertare la presenza di un tumore, potrebbe ritrovarsi con Vista che sfoca l'immagine inavvertitamente, e non vederlo.
E non finisce neppure qui.

Visto che tutto è centrato sul combattere la fruibilità illegale, sono richiesti dei controlli paranoici su tutto.
Supponiamo che un utente australiano abbia una scheda video simile alla vostra. Potete pensare che i suoi guai non vi riguardino, se la vostra funziona alla perfezione. Questo valeva prima di Vista, infatti.
Se l'australiano si ritrova però con un componente software che smette di funzionare con la sua scheda video, la cosa non passa inosservata. Viene registrata, e in caso grave la sua scheda video viene dichiarata sgradita. Anche se potrebbe ancora funzionare, e non ha guasti irreparabili.
Incidentalmente tutto questo viene registrato, inviato a Microsoft, catalogato. Al prossimo aggiornamento potreste scoprire (magari insieme ad altri centomila utenti) che la vostra scheda video è dichiarata sgradita a livello globale, Vista non la supporterà più. E se si tratta di una scheda un po' vecchiotta, per cui nessuno indaga sul problema, non funzionerà mai più.
In teoria, avrete un computer a orologeria, che a discrezione di Microsoft potrebbe venire interdetto completamente nel suo funzionamento, prima o poi.
E ancora non siamo alla fine.

Potreste desiderare di usare un altro sistema operativo, magari gratuito, open source.
Eppure non vi salverà da tutti i costi: i componenti hardware, per ammortizzare i costi, verranno sempre pensati per Vista. Dovrete comunque pagare il costo delle complicazioni aggiunte per Vista, anche se non lo usate.
Per non parlare dei cosiddetti driver, quelle parti di un sistema operativo che fanno funzionare le singole componenti del calcolatore (scheda video, scheda audio, eccetera).
Per la compatibilità con la presunta sicurezza di Vista, le informazioni su queste parti diverranno segreti non divulgabili: nessuno potrà realizzare una versione di Linux o FreeBSD funzionante a pieno per il vostro audio e video, perché sarà illegale.
E la fine delle cattive notizie non ha mai fine.

Sarà interessante vedere se nella Comunità Europea vincerà il solito servilismo verso il potere commerciale o se riuscirà a spuntarla qualche obbligo di apertura, che in ogni caso arriverà troppo tardi, quando i giochi saranno già fatti: com'è accaduto già con Internet Explorer e Windows Media Player.
Vedete un po' voi cosa c'è, fuori dalla finestra.

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