giovedì, gennaio 18, 2007

Sotto contratto

Quanti di voi dedicano il giusto tempo a leggere i contratti?
E non parlo del contratto per la casa, o quello di lavoro, ma dei contratti minori, quelli dei servizi che vogliamo presto e subito, senza pensarci troppo.
Negli ultimi anni ho imparato a leggerli sempre più spesso con attenzione, per rilevare delle situazioni estremamente preoccupanti.

Gestori telefonici e di servizi Internet, ma anche produttori di software e di beni d'ogni genere: tutti sembrano avere come redattori degli avvocati arrivisti e un po' furboni. Ed hanno ben donde di esserlo, visto che facilmente ne vengono ripagati: solo alla risoluzione dei contratti gli utenti scoprono infatti che qualcosa non va, che hanno firmato una vera e propria truffa.

Un caso che mi era parso eclatante si trova nel documento di contratto di un fornitore di connessioni ADSL a basso costo, tale Siportal. Nel contratto, che deve essere accettato in toto dall'utente, per avere dirito al servizio, vi si leggono fatti inquietanti. All'articolo 19, punto (b), risulta infatti che per ottenere il servizio si cede al fornitore ogni propria informazione personale: loro le gestiranno solo in modo lecito, ci tengono a sottolineare, ma tutto quel che farete in Internet, dalla loro connessione, verrà controllato per scopi commerciali e pubblicitari. Senza limite di alcun tipo.
Trovando il fatto piuttosto insolito, feci un esposto al Garante per la Protezione dei Dati Personali, citando il dettaglio e gli articoli di legge che a mio parere venivano contravvenuti.
E' passato un bel po' di tempo, e devo dire che non ho visto né risposte dal Garante, né cambiamenti a quel contratto. Traete voi le conclusioni.

Mi chiedo peraltro per quanto ancora riuscirà a sopravvivere questo weblog. Sì, perché forse l'unica cosa a salvarlo è il suo pubblico, ridotto forse a 2-3 lettori.
Come mai dovrei preoccuparmi?
Il gestore del servizio, Google, ha pensato bene di modernizzare il weblog, così propone un nuovo servizio, che prima o poi dovrò accettare anch'io, se voglio continuare a scriver qui. Nel nuovo servizio, il contratto d'uso è di nuovo un documento preoccupante.
Se leggete anche i due soli paragrafi relativi ai "contenuti che incitano all'odio" e la "diffamazione/calunnia", appare evidente che quel che scrivo, spesso fortemente critico, può essere facilmente considerato contrario ai divieti. E in quel caso rimosso, da loro.

E non crediate che sia finita qui, di contratti vessatori ne incontro ogni giorno, leggendo con un minimo d'attenzione.
Cito solo un ultimo esempio, che molti spesso dimenticano. Tutto il software commerciale è solitamente fornito come licenza d'uso. Questo significa che la vostra versione di Microsoft Windows o di Microsoft Office non è in realtà... vostra. Ne avete la licenza d'uso, che vi costa i quattro o cinquecento Euro di un pacchetto Office, ma in realtà vi può essere ritirata e cancellata in qualsiasi momento: non avete alcun diritto su di essa. E l'avete accettato quando avete giudicato prolissi e noiosi tutti quei documenti su cui cliccare Ok, prima di avviare il programma.
Attenzione ai prossimi Ok.

Nessun commento: