venerdì, marzo 10, 2006

Paura di perdersi

Un cardinale ha affermato recentemente di essere favorevole all'insegnamento della religione musulmana nelle scuole italiane, vista ormai la presenza di molti fedeli anche in Italia.
E' un evidente contrasto col senso moderno di scolarizzazione. Non l'insegnamento della religione musulmana, ovvio, ma l'insegnamento di qualsiasi religione, visto che si riduce già alla catechesi (nel caso della religione cattolica) -- avevo da tempo questa opinione, e oggi l'ho riletta in un'intervista alla signora Emma Bonino.

L'insegnamento di una religione (come dice la Bonino) è un fatto privato, chi vuole seguirne una ha il diritto di farlo fuori da una scuola.
Mentre non ha alcun diritto di mantenere con la forza, nei già difficili palinsesti scolastici, l'adorazione di alcunché.
Visto che l'ottocento è trascorso, e il novecento pure, vediamo di creare cultura del duemila, nelle scuole, punto.

Ora però, la curiosità è: come mai il rappresentante della religione dominante il Paese (visto che non è più religione di stato, non vedo come altro definirla, con tutte le sue ingerenze), l'esponente di una forte dottrina, decide di aprire verso i diretti concorrenti?
Perché c'è una paura più forte, rispetto al perdere i fedeli per un'altra religione. E' il terrore di perdere i fedeli verso l'ateismo.
Un po' come un venditore di hamburger, che avrà sicuramente più terrore di chi smette di mangiarli, rispetto a chi ne mangia da altri venditori -- se è un venditore capace.
Perché è un rischio accettabile quello di una seconda religione in gara per le scuole, rispetto a perdere del tutto la presa sulla scuola.
Come diceva un educatore cattolico del passato, "datemeli dai 5 ai 12 anni, e saranno nostri per tutta la vita". Perdersi questa occasione sarebbe un vero peccato.

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