lunedì, agosto 21, 2006

Tutti proprietari

Un breve racconto verbale, ascoltato giorni fa, mi ha ricordato una delle leggende metropolitane che seguiamo spesso sui giornali.
Così, una volta tanto, voglio dare in anteprima la solita notizia stantìa, che prima o poi rileggerete sui quotidiani, oppure sentirete nei telegiornali.
A periodi variabili, pare che rincuori gl'italiani saperlo, ma siamo fra quelli che in Europa comprano più case, anziché affittarle. Questo dato statistico ha poi il suo strascico economico, o meglio nell'economia da paese dei balocchi, che ci narrano i mezzi d'informazione (ne arguo che accada dopo essere stati istruiti, su quel che è bene raccontare, dell'Italia).

Insomma, compriamo tantissime case, siamo ricchi.
Ma chi le compra esattamente? Viene di porsi la questione, visti i costi sempre in crescita del mercato immobiliare.
Il racconto all'origine era molto breve, e facilmente esponibile.
In una zona in cui l'edilizia abitativa sta fiorendo, e per una serie di fattori la qualità residenziale rende gli immobili costosi, si trovano dei costruttori edili molto prolifici. Il costruttore vende appartamenti e villette sulla carta, come si dice in gergo, ovvero in fase di progetto. Questo permette al costruttore di avere capitali in anticipo, evitando di farseli prestare dalle banche, che hanno da sempre una sola differenza con molti strozzini, ovvero la piena legalità.
Gli immobili vengono così prenotati da danarosi investitori, che in capo a uno o due anni, si trovano un immobile finito da rivendere. Sì, da rivendere.
L'investitore rivende a prezzi molto più alti, senza problemi, visto che la zona ormai è diventata residenziale di prestigio. Il ricavo è almeno quattro o cinque volte quello di un investimento di altro genere, immagino. Senza contare che molto probabilmente rivenderà con un'alta percentuale non dichiarata nella denuncia dei redditi. Se volete leggerlo diversamente: al nero, soldi senza tasse.
A questo punto può essere che la casa venga comprata da chi vuole abitarla, magari con un mutuo bancario. Oppure che venga di nuovo comprata da un altro investitore, che punta ad affittarla, sempre con una buona fetta del canone d'affitto ricevuta sottobanco.

Lo stesso immobile finirà quindi acquistato due o tre volte, e magari affittato un'altra ancora.
La statistica ci dirà quindi che sono state comprate due case e che ne è anche stata affittata una terza. Perché vedo assai improbabile che si riesca a tenere traccia di quante operazioni del genere vengano realmente operate.
Inoltre faranno statistica i costi realmente denunciati, quelli su cui viene pagata l'IVA -- escluse quindi le banconote versate a mazzette, in contanti, per evitare che le transazioni siano verificabili.
In conclusione: si saranno vendute due case a prezzi neppure troppo alti, e ne viene affittata una terza altrettanto economicamente.
Poi, qualche intelligentone, tirapiedi di redazione, ci relazionerà sullo stato dell'Italia, e sul benessere degli italiani, che tanto comprano, tanto affittano, e sono ricchi e felici.
Tutti proprietari di qualcosa, soprattutto della propria misera vita, in denari o nei pensieri.

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