venerdì, dicembre 22, 2006

Finanza inquieta

Ho appreso che è stata approvata la legge finanziaria, tanto contestata e finora tanto confusa.
Non mi occupo molto di economia e di finanza, sono settori che non comprendo granché. Certo non mi passano inosservate certe notizie, come quella data da un giornale televisivo qualche giorno fa, dove si citava che in Italia ci sono solo 56mila persone a denunciare un reddito superiore ai 200mila Euro annui. Viene un po' difficile crederlo, visti alcuni beni di lusso in notevole crescita, come certi autoveicoli.

Quel che mi chiedo, con molta curiosità, è come accada che io, non esperto dei temi che riguardano il denaro, riesca facilmente a capire un concetto che ai più pare assurdo. Il concetto che uno Stato, per funzionare, necessiti di denaro per le funzioni pubbliche. Ma anche il concetto che l'economia del Paese debba essere mantenuta al passo con gli altri paesi europei.
Questo punto sembra suonare decisamente stonato alla maggioranza degli italiani. Infatti vogliono sentirsi dire che le tasse vengono abbassate, anche quando non è possibile. Preferiscono infatti veder calare di qualche punto percentuale le tasse e le imposte, senza considerare che l'indebitamento pubblico produrrà altri effetti a catena.
E' ampiamente dimostrato ad esempio, che l'enorme balzo dei prezzi all'avvento dell'Euro ha funzionato alla perfezione: non era una tassa, non era un'imposta, ma qualcosa che nessuno poteva definire, così pian piano è stato accettato. E' stato accettato che la scusa dell'Euro arricchisse tutti i commercianti e professionisti disonesti, perché si poteva ricondurre tutto a qualcosa di vago ("E' aumentato tutto a causa dell'Euro..."). Chissà se vale la pena di aggiungere poi che niente del genere è successo negli altri paesi europei.
Le tasse invece hanno un'origine più precisa, definita. Perfino i politici cercano in ogni modo di spiegarle, con acrobazie ridicole.
In buona sostanza, se supponessimo di aumentare dello 0.1% le tasse, di chi guadagna oltre 200mila Euro, avrebbe effetti socialmente più sconvolgenti che aumentare del 1% il costo del pane.
Perché la tassazione è vista come solo prelievo di denaro, di cui nessuno spiega l'investimento. E anche se non devi pagarli tu quei soldi, spunta subito chi t'insinua il dubbio: e quello basta.

Tempo fa dicevo che il politico che dovesse davvero dire che c'è da risanare l'economia dello Stato, che servono soldi per ridurre il debito pubblico, non verrebbe mai votato.
Ed è altrettanto sicuro che ad oggi ben pochi elettori del Governo in carica siano convinti della loro scelta. Perché se il precedente aveva raccontato le favole di centro-destra, erano sicuri che l'attuale avrebbe raccontato le favole di centro-sinistra, senza che mai si dovessero affrontare i fatti sull'economia reale.
E' stato un esempio chiaro quello di un'intervista che ho visto in televisione, a dei manifestanti dell'opposizione al Governo, durante le proteste di piazza contro la legge finanziaria. Una ragazza giovanissima, su domanda, ha chiarito benissimo il concetto: "No, non ho un lavoro adesso [come non ce l'avevo durante il Governo precedente], ma Berlusconi sapeva farci sognare, invece con Prodi non è così". Non importa in fondo chi governa o cosa ottiene, ma che sappia far sognare il mondo migliore.
Con questo non sono automaticamente benevolo nei confronti dell'esecutivo in carica. Devo però osservare un fatto reale: i debiti dello Stato ci sono, qualcuno li deve pagare. E non credo proprio che li pagherà qualche nazione straniera, come accade per gli stati imperialisti.
C'è poi un fatto pratico per cui non posso esprimermi in dettaglio: finora nessuno aveva ancora capito bene quali fossero tutte le misure di questa legge finanziaria, neppure chi la stava formulando. Tutti però avevano chiaro che sarebbe costata dei soldi, in tasse, imposte, balzelli. Nessun giornalista s'è preso la briga di chiedere, fra la gente che si opponeva, quali fossero i provvedimenti precisi che contestavano.
Che fosse per il bollo auto rincarato? Qualcuno magari pagherà 4-500 Euro in più di bollo all'anno è vero. Per un'automobile che ha un prezzo di mercato di oltre 200mila Euro, non è difficile. E tale automobile consuma almeno 20-25 litri di benzina per 100 km, come dire che il rincaro del bollo equivale a 1200 km di benzina (senza costare assicurazione, manutenzione). Praticamente una goccia nel mare, per un veicolo tanto costoso da acquistare e manutenere.

L'unica cosa che mi è chiara, per ora, è che si stia scatenando un gran polverone. I risultati di questa legge finanziaria saranno probabilmente chiari verso la fine del prossimo anno, ma per allora ci saranno altre bufere a confonderli.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che bello, hai parlato della finanziaria, ti ho ispirato io con la mia telefonata petulante? In realtà mi ero dimenticata di aggiungere una postilla alla mia lamentela, un bel "chissenefrega". Si, infatti la mole dei miei affari non credo ne risentirà affatto: sono il parassita della pulce di un libero professionista. O forse proprio grazie a questa manovra noi poveri assogettati alle indagini di settore ci caricheremo del fardello ereditato dagli evasori e toccherà al wwf proteggere la categoria.
Da grande farò davvero l'architetto? ai posteri l'ardua sentenza.
Sono sconclusionata, lo so, ma meglio che laconica, e la scusa è che sono mezza influenzata-febbricitante, ho quindi un alibi per sparare scemenze a salve.
...A quando un bel blog sul mose? o meglio una tua gita a Venezia, vedi tu.