venerdì, novembre 24, 2006

Grandi rivelazioni

Una citazione in breve, fra virgolette, di Punto Informatico, riporta quest'oggi la frase seguente
Blog?
"è il reality show dei miserabili. Milioni di persone mettono in linea la loro piatta vita che non interessa a nessuno. Siamo passati dall'esibizionismo in TV a quello su Internet"
(Pascal Lardellier, sociologo, docente dell'Università di Digione)
C'è da dire che in effetti ha un lato piuttosto sensato, seppure io non sia un lettore di weblog altrui.
Così come c'è da obbiettare che la critica mossa, fortemente impietosa, tenda ad essere sterile. Non considera infatti il motivo che spinge a compilare questi weblog. Eppure viene da pensare che qualcuno che si cataloga come sociologo, debba anche interrogarsi sul perché dei comportamenti sociali. Chiarifica tutto però l'appellativo successivo, di docente universitario: rende chiaro come possa essere caduto nel facile tranello di alcuni insegnanti, spesso di livello molto elevato, che non necessitano più di altre spiegazioni dal vivere, in quanto suppongono esclusivamente di darne loro.

Seppure io sia sostanzialmente d'accordo con la critica, verso la comunicazione vuota, sono quindi del tutto contrario alle motivazioni e modalità con cui viene mossa.
Se qualcuno necessita di scrivere o parlare di sé, per quanto sia una persona insulsa e noiosa, è evidente che sente un bisogno altrimenti inappagato. Questa comunicazione è quindi liberatoria, persino se non viene letta da altri. In questo differisce molto dai reality show citati dal signor Lardellier, perché in quel caso il soggetto non cerca liberazione nella comunicazione, ma sicura notorietà garantita dal tipo di spettacolo.
Probabilmente alcuni redattori di weblog cercano anche un modo di rendersi noti al mondo, cercano di stupire o di rendersi interessanti, ma rimangono comunque legati ad un successo incerto. Tutto questo è decisamente all'opposto del programma televisivo in cui si è protagonisti.
Se il signor Lardellier sapesse tutto questo allora non sarebbe un sociologo, ma piuttosto un fine psicologo, che s'interroga sul mondo, anziché interpretare questa sorta di voyeurismo frustrato.

Quello che il signor Lardellier ha raggiunto è però notevole. E' riuscito infatti a parlare di due fenomeni sociali già molto diffusi (una forma di comunicazione in Internet e i reality show), metterli in relazione fra loro con un concetto scontato, e infine ad apporre il suo nome come sigillo.
In breve ha raggiunto la notorietà che gli avrebbero negato in un reality show, è apparso in Internet come tanti altri che non hanno un'opinione di valore, e si è ritagliato il suo merito all'inutilità accademica. Complimenti.
Com'è che dicono i francesi, idiot savant?

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