mercoledì, maggio 16, 2007

Pseudoscienze

Una delle strategie d'attacco alla scienza, nei tempi moderni, è senz'altro quelle delle scienze alternative. Con questo termine si autodefiniscono facilmente tutti quei movimenti incapaci di seguire il rigido percorso di ciò che è scientifico.
Immagino che la prima fonte di tutto questo non siano stati gli oscurantisti, sempre più occupati a contrastare ogni manifestazione del pensiero razionale, quanto chi ha cercato una fusione fra i fenomeni comprensibili, replicabili, verificabili, e tutto quello che spazia dalla mitologia alle semplici manie psicotiche. In questo ruolo vedo bene tutto lo sviluppo verso la cultura new age, prima ancora degli avversari classici del mondo scientifico, da Galileo Galilei in avanti.

Immagino che vi sia poco nota la persona della signora Claudia Gurschler, ma vi semplificherò la vita aggiungendo che ricopre la carica di amministratrice delegata (o come si firma lei, con scarsa stima di sé, "amministratore delegato") della Laboratoires Boiron Srl.
In una lettera pubblica, che ha pubblicato sull'inserto di un quotidiano (ma che in forma diversa stava già propinando da tempo su altri mezzi), ci racconta della sua indignazione verso chi non supporta i rimedi omeopatici, e del suo appello verso il mondo accademico e ospedaliero, affinché li appoggino.
Il lato più divertente dell'intervento della signora Gurschler è in due frasi, scritte di suo pugno (e se così non fosse avrebbe di che adirarsi con gliele ha suggerite).
Prima ci ammonisce recitando
l’omeopatia non si ferma, avanza comunque

poi prosegue con un altro dato
E’ vero, l’omeopatia ha dei limiti che le riconosciamo. Il più grande è che non si conosce ancora il suo meccanismo d’azione.

Ora queste due affermazioni in cascata portano facilmente, chi ha un senso logico, a chiedersi in quale direzione stia avanzando un fenomeno del genere.
Come se non bastasse, la Gurschler non può ovviamente dire che non solo non se ne conosce il "meccanismo d'azione", ma che ad oggi non c'è un riscontro scientifico sul fatto che esista, il "meccanismo d'azione".
Spesso si vedono citati articoli che parlano di omeopatia e di ricerche "universitarie", "mediche", e tanto basta ai molti: il fatto che si dica come esistano. La verità imbarazzante salta fuori ogni tanto, quando qualcuno si prende la briga di leggerle, queste ricerche, queste citazioni di articoli su articoli. Quel che capita normalmente è che le citazioni sono a dati che non sconfessano la statistica: la somministrazione di prodotti omeopatici non ottiene risultati migliori o peggiori di un placebo.
Nonostante la presa di posizione di scienziati seri, la grande bolla della cura senza farmaci (o meglio della cura con sola acqua e zucchero), il mito dell'omeopatia continua a espandersi.
Se quello che manca alla signora Gurschler è solo la conoscenza del meccanismo d'azione, ed è sicura di averne uno, perché la sua azienda non partecipa al premio James Randi?
Non tanto per vincere il milione di dollari (USD), ma quantomeno per lanciare una forte campagna pubblicitaria e di seria richiesta di sostegno: come mai le certezze dell'omeopatia accarezzano la scienza, ma non vogliono farsi esaminare da questa?
Forse perché se nel 2004 hanno avuto incassi per 313 milioni di Euro, saliti nel 2005 a 428 milioni di Euro, è meglio non rischiare di perdere una clientela che non ha bisogno di prove scientifiche.
Se c'è amore per l'uomo, ci sarà anche amore per la scienza. -- Ippocrate
La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea, l'esperimento malcerto, il giudizio difficile. -- Ippocrate

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