martedì, maggio 15, 2007

Automobilismi

La scorsa settimana, leggendo un quotidiano locale dal barbiere, mi sono soffermato su un trafiletto, breve quanto inquietante, sui numeri delle cosiddette auto blu in Italia.
Sicuramente sono numeri fonte d'imbarazzo, se li vediamo in rapporto a quel che succede anche nel resto del mondo.

Viene anche da chiedersi a cosa servano, oltre 574mila automobili ad uso di Governo, Regioni, e altre istituzioni. Viene da chiederselo quando deteniamo il primato mondiale, e chi ci segue sono gli Stati Uniti d'America, con 73mila veicoli. Con quel numero di veicoli coprono infatti una popolazione cinque volte la nostra e una superficie geografica trentadue volte l'Italia.

Non è poi difficile capirlo se seguiamo il semplice ragionamento fatto da un lettore di un quotidiano italiano.
Tante automobili, tanti soldi. Qualcuno le vende, qualcuno ne cura la manutenzione, qualcuno le guida, qualcuno ha amici a cui distribuire favori. Nessuno che si lamenti: siamo abituati alle ingiurie, le consideriamo lo stile di vita italiano, ormai.
Spiace molto di essere fra i "qualcuno che paga" per lo spreco.
Per non dire quanto sia offensiva la stampa italiana, che ci manipola con il sensazionalismo delle manovre finanziarie, ma non spreca molta carta per dirci degli sprechi che paghiamo già. A quelli siamo assuefatti.

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