venerdì, febbraio 05, 2010

Gli italiani perfetti

Pare che il permesso di soggiorno agli stranieri verrà assegnato tramite punteggio, con una valutazione su quanto si stiano realmente integrando in Italia. Certo, viene da chiedersi come alcuni dei punti richiesti possano essere soddisfatti dagli stranieri appena arrivati, che ovviamente non potranno conoscere da subito la lingua italiana o il testo della Costituzione. In realtà però la notizia mi ha portato subito a pensare a tutt'altro, che non riguarda necessariamente i richiedenti permesso di soggiorno.
Leggo i punti:
  1. Conoscenza della lingua italiana
  2. Conoscenza della Costituzione
  3. Non aver commesso reati
  4. Iscrizione al servizio sanitario nazionale
  5. Regolare contratto abitativo
  6. Rispetto dell'obbligo d'istruzione dei minori
Una buona lista: sicuramente completa di tutti i sani principi per ogni buon cittadino. Un momento: ma chi è già italiano, di nascita e magari da tempi immemori, quanto vi aderisce?
La conoscenza della lingua, prima della lista, è anche la prima caduta. Ascoltare gl'italiani che parlano in italiano, e ancora leggerli scrivere, ce li farebbe rispedire subito al loro paese d'origine, che sfortunatamente è già questo.
Conoscere la Costituzione poi, sotto quale aspetto? Sapere che esiste una carta con quel nome e ricordare vagamente in quale periodo storico è stata compilata? Già questo mi pare impegnativo per la metà della popolazione. E sicuramente sono numeri in crescita, visto che l'insegnamento di diritto ed economia verrà progressivamente eliminato dalle scuole pubbliche, come dettato dal Ministero competente.
Che dire poi sui reati, rimangono di ogni nazionalità. Ovviamente tutti preferiamo avere un vicino di casa onesto, che delinquente.
Per il servizio sanitario nazionale non commento.
Regolare contratto abitativo? Quindi niente contratti verbali, con il proprietario di casa che si fa pagare la metà al nero, per evadere le tasse? Dovremmo far sloggiare una buona quantità di affittuari, da quel che ho sempre sentito nelle agenzie immobiliari.
Benissimo che i minori vengano istruiti, ma anche qui la pratica c'insegna che non implica un aumento del loro livello d'istruzione. Così come il curare non implica il guarire.

Insomma, il punteggio ottenuto da chi italiano lo è già, sarebbe facilmente deludente.
E sicuramente ci sono eccezioni in meglio e in peggio. Si potrebbe osservare che nelle zone depresse l'istruzione sarebbe di molto inferiore alle aspettative. Così come in zone a rischio criminalità i reati sarebbero innumerevoli.

Ma se per la maggioranza della popolazione già residente queste regole non servono, ci sono di sicuro classi di persone per cui varrebbe la pena adottarle, anche quando questi sono già cittadini.
Ad esempio, perché non richiedere una piena soddisfazione del punteggio per chi gestisce la politica?
Sarebbe impossibile anche per molti di questi, passare da semplici cittadini a buoni cittadini. Pensate solo alla richiesta di non aver commesso reati, e a quanti politici con sentenza in giudicato abbiamo in Parlamento. Per non parlare delle leggi come la recente sul "legittimo impedimento", ad hoc per evitare la persecuzione dei reati commessi da parlamentari.
La legge è diversa per tutti.

Il vantaggio paradossale potrebbe essere che questa normativa renda buoni cittadini tutti coloro che provengono da paesi stranieri. Come dire che per avere una nazione di cittadini perfetti, di buon senso civico, non ci rimane che sperare che presto, i soli abitanti del Paese, siano solo gli stranieri soggiornanti: almeno saranno tutti certificati tali.

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