mercoledì, agosto 22, 2007

Partiti per la tangente

Capita di frequente che le parole abbiano molteplici significati, per non parlare poi dei significati figurativi che attribuiamo loro, metafore, metonimie e così via.
Mentre il significato geometrico e matematico di tangente lo limitiamo a campi specifici, pare sempre più spesso che il significato secondario, meno comune, ricordi solo l'accezione negativa: quella sulle somme corrisposte illecitamente.
Chiederò quindi uno sforzo di fantasia per saltare da "quota spettante di un guadagno economico" (sia pur lecita) alla semplice "quota spettante". Quanto al resto del titolo, come sostantivo o aggettivo, rimane libertà di chi legge.

Mentre un po' di giorni addietro riflettevo su certe coalizioni politiche, che mi apparivano di risultato poco convincente, oggi ho letto di altre, assai diverse.
La carta vincente, del creare un nuovo soggetto politico, l'ha mostrata il signor Niccolò Ghedini, che smessi per un attimo i panni dell'avvocato salvatore di patrimoni, ha riferito
l'iniziativa è volta, nell'ambito della Cdl, a recuperare l'area del non-voto, che in Italia raggiunge ormai quasi il 20% dell'elettorato, e non certo a sostituirsi o a far concorrenza ai partiti della coalizione.
Anziché creare dall'inizio un calderone, in cui ficcare a forza i propri alleati, hanno studiato una doppia strategia: se gli altri compagni di merende saranno d'accordo, sarà il torpedone delle vacanze, ma se così non fosse sarà comunque un soggetto a se stante. Con un preciso obbiettivo: raccogliere tutti coloro che si sentono annoiati dalla politica, con il fine ultimo di accorparne i consensi. Riprendersi la quota spettante.
L'idea è in effetti assai efficace. Se un'azienda produce abbigliamento di lusso e abbigliamento sportivo, si può accorgere che una fascia intermedia di clienti vorrebbe avere anche dei capi intermedi: perché non creare una linea radical chic?
Ecco che questa soluzione mi appare vincente, per il bilancio di chi la pilota.
Ovvio che con un elettorato intelligente, con interessi primari diversi dall'ultimo reality show televisivo, non sarebbe una soluzione vincente.
Ma quella sarebbe la storia di una nazione diversa.

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