giovedì, ottobre 13, 2011

Luoghi unici al mondo

La scorsa settimana ricevo una lettera raccomandata, e sfortunatamente, non essendo mai in casa alla consegna della posta, devo recarmi fino all'ufficio postale per ritirarla. Doppia scomodità, vuoi perché il personale dell'ufficio vive nell'ignavia ed indolenza, sia perché devo comunque dedicarvi il mio tempo.
La missiva proviene da Agenzia delle Entrate, che mi intima il pagamento di 119,03 Euro per un errore nella mia dichiarazione dei redditi 2010. Visto che ne delego la compilazione a dei professionisti, mi sento già sconfortato dal doverli chiamare e sgridare. Rientro così in ufficio e leggo meglio il documento.
Risulta così che a fronte di un "importo dovuto" di 0,00 (zero) Euro ho un "importo omesso" di ben 0,00 (zero) Euro, e che quindi vengo sanzionato per 115,70 Euro, oltre a 3,33 Euro di interessi.

Ecco la grande trovata, la rivincita tributaria, la ricetta anti crisi: sanzionare chi non deve alcunché?
Ma no, evidentemente c'è un disguido. Eppure non mi è chiaro, come può una cifra di zero Euro produrre ben 3,33 Euro d'interessi?
Giro copia del documento a chi segue la contabilità, chiedo così una spiegazione. Che mi arriva poco dopo, ed è ai limiti del ridicolo.
Praticamente, Agenzia delle Entrate non ha gli estremi di un versamento fiscale, eseguito comunque nei modi corretti. Così devo inoltrare nuovamente la documentazione del pagamento. Ah ecco. E di che documentazione si tratta? Di una ricevuta di pagamento, rilasciata da... Agenzia delle Entrate.

Quindi spendono i soldi di una raccomandata, il mio tempo per il ritiro, lo scambio di comunicazioni fra me e lo studio contabile, il tempo della commercialista che si presenta presso gli uffici di Agenzia delle Entrate, munita di mia autorizzazione e copia di un documento d'identità, per chiudere una pratica con un documento che loro hanno già.

A quanto ammonterebbero gli interessi che dovremmo detrarre, come contribuenti, dallo stipendio di chi legittima queste perversioni?

P.S.: La perla del titolo è nella pagina di giornale raffigurata, leggendo tutti i titoli (pubblicità compresa)

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