venerdì, maggio 09, 2008

V per vendibile

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere una trasmissione televisiva, condotta dal signor Enrico Mentana, sul tema delle invettive pubbliche del signor Beppe Grillo.
I partecipanti erano un po' misti, e va detto che l'unico sostenitore sfrenato del Grillo sembrava essere un tale Montanari, qualificatosi come massimo esperto in Italia delle nanopatologie. Potete anche leggere sul suo weblog come ha interpretato il proprio intervento, e le ostilità degli altri presenti, ma se avete assistito alla trasmissione con un minimo di senso critico, non potrete che rimanere allibiti.

La prima cosa che mi lascia infastidito, in una qualsiasi forma d'intervista, sono coloro che rispondono fuori tema. Chiedete a Montanari cosa pensa dei residui dell'incenerimento, e lui vi risponderà che i risultati sono visibili dalle guerre in Iraq e Afghanistan, così come dal crollo delle torri gemelle di New York. Già a questa frase mi è apparso evidente che avevo di fronte un fanatico, che può essere maldestramente inteso per cretino, ma che purtroppo non lo è.
La differenza forse ci è più lampante quando qualche fanatico lancia una bomba, oppure diviene un omicida seriale, perché i fatti sono più forti.

Quando poi ha avallato le paradossali ipotesi di Grillo, secondo cui bruciando una tonnellata di rifiuti si producono due tonnellate di nanoparticolato, ha raggiunto mete invidiabili da qualsiasi alchimista medievale: la generazione della materia a partire dal nulla.
Curiosamente nel suo weblog inverte quanto affermato, cercando di accusare il signor Giugliano, che intervenendo con competenze da chimico cercava (invano) di dare un senso alla discussione.
E' interessante notare poi che in certi weblog, come quello del Montanari o del Grillo, la frequentazione dei commentatori è quasi esclusivamente di parte, dove ogni commento serve a darsi grandi pacche sulle spalle.

Tutte le colpe sul Montanari? Certamente no, infatti come dicevo la trasmissione era fortemente partigiana dal lato avverso, con personaggi come il signor Maurizio Gasparri, che riusciva facilmente a far scadere le discussioni con commenti inappropriati. L'unico a tenere toni equilibrati, senza esaltazioni o servilismi, era il signor Antonio Di Pietro.

Quello che provoca indignazione è l'arroganza con cui il Montanari sostiene ipotesi inconsistenti, finché si trova in assenza di contraddittorio, mentre di fronte ai fatti rimane del tutto inebetito. E' piuttosto aberrante che questo suo comportamento passi del tutto inosservato da parte dei suoi sostenitori.
Come può continuare a sostenere (sul suo weblog, di persona non poteva) che i termovalorizzatori non hanno un bilancio energetico positivo, quando l'esempio che gli veniva proposto era quello di un impianto che produce energia per decine di migliaia di famiglie?
Basta consultare i bilanci pubblici di certi impianti, chiedere alle famiglie che ne ottengono diretto beneficio, sembra una cosa semplice, per chi ama il ragionare sensato.

La sensazione che più mi pervade, di fronte a questi fanatismi, è che siano la matrice di una Scientology nostrana. E' evidente che di fronte a qualsiasi fatto, se si contrappone il crederlo falso per principio religioso, tutto diventa discutibile. Diventa credibile anche il paradosso della creazione della materia dal nulla.

Il Di Pietro sottolineava un punto interessante, sui guadagni del signor Grillo: se questi dichiara 4 milioni e 200 mila Euro al fisco, e ci paga le tasse (com'è giusto che sia), dov'è il problema?
E' senz'altro meglio interrogarsi su chi appare evidentemente ricco e dichiara cifre irrisorie.
I quattro milioni possono essere discutibili sotto il profilo morale: in fondo li raccoglie con una serie d'iniziative dichiarate a scopo benefico per la comunità, eppure la comunità riceve indietro solo una piccola parte dei proventi. Se molto rimane nelle tasche del Grillo, dovrebbe essere preoccupazione di chi lo finanzia (se non c'è alcuna truffa, come vogliamo sperare).
Le giornate del V-day non sembrano poi tanto di vendetta, vittoria, o altre finzioni letterarie amate da Grillo, quanto piuttosto della vendibilità: il primo prodotto in vendita è sicuramente l'immagine di questo signore. Con una buona dose di umorismo (in cui è sempre stato bravissimo), riesce a lanciare accuse ed epiteti ad ampio spettro.
Se poi qualcuno va a fargli le pulci, com'è successo qualche sera fa, si scopre che la denuncia di ben centotredici basi militari americane in Italia è piuttosto sovrastimata. Sembra che ne esistano solo sette, mentre il documento citato da Grillo era uno dei tanti fasulli in rete. Ma come dice lui, in rete c'è la verità.
Anche quella sulla sua denuncia dei redditi, ma quella non vuole che ci stia, è scomoda. Per quale motivo? Che male c'è nell'ammettere i suoi guadagni tranquillamente?

Il signor Eugenio Scalfari, di cui condivido una percentuale irrisoria di opinioni, ha smontato a suo modo le opinioni di Grillo. In tutta risposta Grillo ha fatto un articoletto tutto per Scalfari, spiegandoci che si tratta di una persona infida e malvagia. E' da notare che non controbatte alle parole di Scalfari, ma smonta il personaggio. In un mondo dove tutto è nell'apparire, ha studiato bene la subdola arma della distruzione dell'immagine.
Credo che nel mondo dell'intelligenza e della cultura sia piuttosto triste, vedere chi ricorre a distruggere l'immagine pubblica dei propri avversari, anziché avere fatti propri da esporre.

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