mercoledì, giugno 20, 2007

Pagamenti diversi

Sotto questa voce, "pagamenti diversi", mi perveniva quest'oggi una missiva da una delle banche con cui ho la sfortuna di fare affari -- non penso esista banca con cui si possano fare affari fortunati, perlomeno fra noi persone comuni.
Di solito ci irritano le spese spropositate, gli esborsi inaspettati e copiosi, ma nel mio caso la sorpresa, il fastidio, nasceva dal pagare troppo poco.

Aldilà del motivo, della fonte, di questi pagamenti diversi, era infatti l'importo a colpire: 0,65 Euro. Sì, 65 centesimi della moneta europea tristemente nota in terra italica.
Guardo subito l'affrancatura sulla busta: 0,60 Euro.
Se le spese di processo della comunicazione, carta, stampa, trasporto, fossero assommate a 5 centesimi di Euro (e non lo vedo improbabile) la Banca avrebbe speso per la comunicazione esattamente quello di cui è latrice.

In una visione surreale ho immaginato il recapito, ad infinitum, di comunicazioni su pagamenti diversi, dove ciascuno comunica la richiesta di rimborso del precedente plico.

In una visione realista c'è piuttosto da chiedersi altro. Quale sia il limite di stupidità ammesso per il software, come quello che ha fatto spendere alla Banca (e a me) quei soldi per una comunicazione.
D'altronde viene da credere che il software abbia più spesso un limite, rispetto a chi lo sviluppa e lo amministra.

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